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Mikoshi

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view post Posted on 18/9/2012, 20:04




Il Mikoshi 神興 è una sorta di piccolo santuarietto portabile giapponese, un sacrario shintoista trasportato nei cortei durante delle celebrazioni, dei festival o dei cortei religiosi. Gli shintoisti lo considerano un veicolo per trasportare le divinità e per spostarle o muoverle durante una festa o quando si passa da un santuario ad un altro.
Per come è realizzato, pieno di ornamenti, una piccola ringhiera, un tetto e dei pilastri, sembra un vero e proprio palazzo regale in miniatura: un modo del tutto regale e appropriato per far “viaggiare una divinità” per le vie delle città giapponesi. Ne esistono di varie forme e grandezze: alcuni sono rettangolari, altri a forma di esagono e si erge su dei pilastri orizzontali prolungati che servono per il trasporto.
Esistono diversi modi per poter trasportare un mikoshi:

- Hira-Katsugi: è il metodo più comune che consiste nel non “scuotere” il piccolo tempio ma trasportarlo delicatamente.

Edomae: è uno tra gli stili più famosi. Questo stile si può facilmente vedere durante Asakura Sanja Festival ad esempio e i trasportatori gridano parole come “Ya, Soi Ya, Sah, Sorya…” e altro mentre con rapidità oscillano e scuotono a destra e a sinistra il mikoshi.

- Dokkoi: è lo stile visibile a Shonan nella Prefettura di Kanagawa dove il mikoshi viene mosso a suon di musica in modo molto ritmico. I trasportatori esclamano lungo il percorso “Dokkoi, Dokkoi, Dokkoi….” da cui poi viene il nome dello stile.
Odawara è uno stile molto particolare. Possiamo considerarlo un mikoshi “elaborato” in quanto consiste nell’incontro di più mikoshi tra loro che vengono trasportati senza essere oscillati ma disposti per l’intera strada, spostandoli da un lato all’altro e girando gli angoli correndo velocemente.
Durante un Matsuri, il trasporto e il corteo con presente un mikoshi comporta il coinvolgimento di molte persone, alcune delle quali è affidato il trasporto del piccolo santuario. Il santuario viene portato in giro per i quartieri seguendo un percorso prima stabilito. Una volta attraversato tutto il percorso il tempietto torna nuovamente al santuario oppure a volte viene portato, dopo aver attraversato la città, ad un altro santuario.
In alcune feste è tradizione a volte immergere il mikoshi nell’acqua, magari in un lago, in un fiume, in mare o comunque in qualcosa che contenga dell’acqua. Si crede che l’ondeggiare del mikoshi sulle onde o sull’acqua possa in qualche modo recar piacere o divertire la divinità che nel santuario viene venerata e che il mikoshi rappresenta.

kawasaki-festival-mikoshi

Fonti: Sakura Magazine
 
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