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Tempio di Hasedera - Tradizioni e natura

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Kuro Neko;
view post Posted on 4/11/2012, 16:16




Nelle silenziose montagne della città di Sakurai, al centro della prefettura di Nara, sorge uno dei templi più antichi ed affascinanti del Giappone. Si tratta di Hasedera (長谷寺), il tempio principale della setta Buzan-ha (豊山), appartenente alla scuola Shingon (真言, letteralmente “parola vera”), una fra le maggiori scuole del buddismo tantrico, nonché una delle più longeve.
Il tempio Hasedera fu fondato inizialmente nell’anno 686 in onore del quarantesimo Imperatore Tenmu (天武天皇) che in quel periodo soffriva di una grave malattia. Successivamente, nel corso dell’anno 727 il tempio fu notevolmente ampliato sotto l’ordine del successivo Imperatore Shōmu ( 聖武天皇) che fece disporre nella sala principale una statua di legno della Dea Kannon Bosatsu (観音菩薩). Essa con i suoi quasi 10 metri di altezza è la statua lignea più grande di tutto il Giappone. Simbolo di misericordia e benevolenza, Kannon viene spesso considerata come una divinità femminile, sebbene in realtà si tratti di una divinità asessuata. La statua presenta undici teste oltre a quella principale: tre sulla fronte, tre sul lato sinistro, tre a destra, una in cima e una sul retro, ognuna con una diversa espressione dedita all’ascolto delle differenti esigenze dei fedeli.
Subito all’entrata si è accolti da una caratteristica scalinata coperta che prende il nome di Nobori-ro (登り廊, letteralmente “corridoio protetto”). Attraversare il Nobori-ro ha sicuramente il suo fascino ma stando a quanto c’ha detto la guida «è molto più affascinante durante le giornate piovose o di notte, quando l’ambiente è illuminato solo dalle luci delle lanterne». Dal cancello d’entrata fino alla cima si contano 399 gradini. Viene da chiedersi perché proprio 399 e non fare un numero tondo con 400… Semplicemente perché il numero 4 è considerato un numero sfortunato in Giappone.
Pare che 300 anni fa ci fossero tantissimi alberi di cedro a circondare entrambi i lati della scalinata. Purtroppo nel corso degli ultimi secoli il complesso del tempio Hasedera subì numerosissimi danni fra incendi e potenti terremoti. Il che costrinse i monaci del tempio ad utilizzare il legno dei cedri per riparare gli edifici danneggiati. Gli unici aceri rimasti sono quelli all’ingresso, che secondo la guida «sono dimora di dispettosi scoiattoli volanti la cui occupazione è quella di rubare le lanterne e rendere impossibile la vita dei monaci».Il tempio di Hasedera è senz’altro uno dei posti più incantevoli della prefettura di Nara ma ciononostante non è ancora diventata una meta inflazionata dai turisti. Nei pressi del tempio è possibile fare una passeggiata fra le bancarelle di souvenir e assaggiare i piatti tipici della prefettura di Nara, fra cui il kakinoha zushi (柿の葉寿司, ovvero un tipo di sushi involto in una foglia aromatica) e i deliziosi daifuku (大福餅, dolce di riso glutinoso farcito di marmellata di fagioli dolci).
Qualora abbiate tempo è calorosamente raccomandato anche un salto alle terme di Hasedera: la tappa ideale dopo una lunga e faticosa scarpinata tra templi e pagode.
Dopo la faticosa scalinata si arriva finalmente all’hon-dō (本堂, letteralmente “sala principale”) e i visitatori sono ripagati della sfacchinata con una bellissima vista sui monti. Costruita nel 1650, la sala conserva numerosi tesori inestimabili appartPotrà suonare strano ma in realtà in tutto il Giappone non sono molti i templi in cui un giovane apprendista monaco possa stare per adempiere alla propria iniziazione. Il tempio Hasedera però è uno di questi. Al momento dimorano nel tempio una trentina di giovani che stanno affrontando il durissimo percorso per diventare monaci. Se visitate il tempio di mattina presto e siete abbastanza fortunati potrete avere l’occasione di ascoltare le loro preghiere mattutine, molto simili ad un canto.olto vivace poiché offre i suoi spazi per cerimonie ed altre attività tradizionali di vario tipo, fra cui per esempio esibizioni di nihon-buyô (日本舞踊, letteralmente “danza tradizionale giapponese”) o esecuzioni musicali di shamisen (三味線), strumento musicale giapponese a tre corde, della famiglia dei liuti, utilizzato per l’accompagnamento durante le rappresentazioni del teatro Kabuki e Bunraku.
La visita al tempio Hasedera non è solo un’esperienza di tipo culturale o religioso; è anche un’immersione in un’affascinante e delicato paesaggio che in ogni stagione regala decine di fioriture diverse. Nel depliant del tempio c’è addirittura scritto «speriamo di cuore che gli splendidi fiori di Hasedera possano rinvigorire e rinfrescare l’animo dei signori visitatori».
 
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